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GUIDA A VIRTUAL BOX

VirtualBox è un software per la adoperare più sistemi operativi contemporaneamente su un solo computer rilasciato con due licenze: freeware (per uso personale o per valutazione del prodotto) e GPL. Alle due licenze corrispondono due versioni diverse: VirtualBox e VirtualBox OSE. La versione OSE è quella che segue la GNU Public License, questa è spesso disponibile nei pacchetti di installazione delle distribuzioni GNU/Linux oppure nei repository. VirtualBox OSE contiene delle funzionalità in meno rispetto alla freeware (manca il supporto alle periferiche USB…). Dopo aver scelto quale è la più indicata si può passare all’installazione. Queste istruzioni sono valide anche per le versioni 1.5.x, 1.6.x, 2.x.x del programma di virtualizzazione.

Installare VirtualBox è molto semplice, basta scaricare il pacchetto precompilato per il proprio sistema operativo: Windows, Debian, Suse (OpenSuse), Ubuntu, Fedora, Mac OS X. E’ possibile che siano richiesti dei pacchetti aggiuntivi per risolvere le dipendenze.

Al termine dell’installazione, è necessario assegnare un utente del sistema ad gruppo vboxusers, se non è stato già fatto (nei commenti le istruzioni per aggiungere l’utente).

Il programma è fornito di una piacevole interfaccia grafica con la quale si possono gestire tutti gli aspetti delle virtual machine: creazioni di dischi, gestione macchine virtuali…

Per creare una virtual machine nuova, basta cliccare sull’icona Nuova. Nella finestra “crea una nuova Macchina Virtuale” si deve digitare un nome da dare alla macchina virtuale. Dal menù a tendina si può indicare il sistema operativo o il kernel che sarà adoperato della virtual machine; sono disponibili DOS, Windows 3.1, Windows 95, Windows 98, Windows Me, Windows NT 4.0, Windows 2000, Windows XP, Windows Server 2003, Windows Vista, Linux 2.2, Linux 2.4, Linux 2.6, OS\2 Warp 3, OS\2 Warp 4, OS\2 Warp 4.5, FreBSD, OpenBSD, NetBSD, Netware, Solaris, L4. Con alcuni accorgimenti è possibile installare anche Leopard.

Nella finestra successiva si può scegliere la quantità di RAM da assegnare alla macchina virtuale. Il massimo acconsentito è la dimensione della RAM fisica. Tuttavia è opportuno assegnare molto meno spazio e comunque questa impostazione deve essere decisa in base al numero delle macchine virtuali fatte girarecontemporaneamente. Indicativamente per Windows XP potrebbero essere utili dai 256 MB ai 512 MB, per Linux dipende dall’uso o meno di un ambiente desktop.

Avanzando, appare la finestra per la creazione di un’immagine, ovvero di un hard disc virtuale, dove installare il sistema operativo prescelto. Si può specificare la dimensione cliccando su Nuovo oppure scegliere un’immagine già esistente; si possono adoperare immagini di formato: vdi,vmdk. Purtroppo non sono supportate immagini in tipo raw, qcow (e successive).

Durante la creazione di un nuovo disco virtuale è utile lasciare che il disco abbia una dimensione variabile così sarà prodotta un’immagine che crescerà a man mano che servirà lo spazio.

Il nome dato al disco virtuale di default è il nome della macchina virtuale, meglio lasciarlo così com’è. E’ bene invece modificare la dimensione massima del disco a seconda del sistema operativo adoperato e all’uso che si vorrà fare del disco. La dimensione massima del file è determinata dal file system dove sarà memorizzata. Per esempio usando un file system, su sistema operativo ospitante, con FAT 32 sarà non più di 2 GB.

Il file verrà posizionato nella cartella adoperata da VirtualBox. Utilizzando Linux come sistema operativo sarà posizionata in /home/utente/.VirtualBox/VDI/

Ora viene mostrata nuovamente la schermata “Hard disk virtuale”.

Nella finestra successiva appare un riepilogo sulla virtual machine. Terminando il procedimento compare la schermata principale di VirtualBox che mostra la nuova macchina virtuale appena preparata.

In particolare la macchina di nome linux02, che ora è spenta, disporrà di 128 MB di RAM, userà un Linux kernel 2.6, ha una scheda video da 8 MB e un hard disc di capacità 30 MB.

Per avviare la macchina virtuale basta selezionarla e premere avvia.

Apparirà una schermata che indica come poter uscire dalla finestra della macchina virtuale. Per uscire basta premere i tasti indicati in basso a destra.

Al primo avvio, viene presentata una guida all’uso.

E’ possibile scegliere da quale dispositivo installare il sistema operativo: o dal lettore o dal floppy o da un’immagine auto avviabile presente su un supporto (es: immagine del cd di Windows XP).

Si possono modificare la quantità della memoria e altri paramenti nel menù Impostazioni.

Si può aggiungere altri due dischi virtuali come primary slave e secondary slave, abilitare e montare il floppy disc, un lettore CD o DVD, gestire la sezione audio o le impostazioni di rete per la macchina virtuale e il desktop remoto.

Se si possiede un processore che supporta le istruzioni per la virtualizzazione VT-X o AMD-V, è possibile abilitare la funzione che renderà la virtualizzazione più performante nel menù Generale quindi Avanzato.


Grazie a VALENT per la guida

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